Come nasce un vigneto in Franciacorta

Come nasce un vigneto in Franciacorta

dalla scelta del terreno alla messa a dimora delle barbatelle

impianto nuovo vigneto montina chardonnay gussagoDietro ogni bottiglia di Franciacorta c’è un lavoro lungo e attento, che inizia molto prima della vendemmia. Tutto parte dal vigneto: è lì che si definisce la qualità del futuro vino. Ma come si realizza un nuovo impianto? E quali valutazioni guidano la scelta del luogo, della varietà e della struttura del vigneto?

  1. La scelta del terreno: microclima e suolo prima di tutto

La Franciacorta è un territorio unico, scolpito da antichi ghiacciai e definito da un mosaico di suoli morenici, sabbiosi, limosi e argillosi. La scelta del luogo dove impiantare una nuova vigna non è mai casuale: si valutano l’esposizione, l’altitudine, la composizione del suolo e la capacità di drenaggio. Anche la ventilazione naturale e la distanza dal Lago d’Iseo giocano un ruolo fondamentale nel determinare il microclima.

👉 Un terreno ben drenante, con buona presenza di scheletro e ricco in minerali, favorisce l’affinamento aromatico delle uve e la longevità dei vini.

Proprio in questi mesi, alla Montina stiamo impiantando due nuovi vigneti in due aree simboliche della Franciacorta: uno a Gussago, nella zona più orientale e collinare del territorio, e uno a Provaglio d’Iseo, in prossimità delle Torbiere e con una forte vocazione vitivinicola.

  1. Scelta del vitigno e del portainnesto

barbatelle impianto nuovo vigneto montina franciacortaLa DOCG Franciacorta ammette principalmente Chardonnay, Pinot Nero e, in misura minore, Pinot Bianco ed Erbamat. La scelta della varietà dipende dal progetto enologico e dalla vocazione del terreno.

A questa si abbina il portainnesto, selezionato in base al tipo di suolo e alla sua vigoria. Alcuni portainnesti sono più adatti a terreni calcarei, altri a suoli più umidi o sabbiosi. È una decisione tecnica fondamentale per la salute e la produttività della vigna.

  1. Preparazione del terreno

Prima della messa a dimora si lavora il terreno per garantire una buona ossigenazione e drenaggio:

  • Scolmatura e scasso profondo (fino a 70 cm) per rompere eventuali compattazioni
  • Correzione del pH e ammendamenti organici, se necessari
  • Tracciatura precisa dell’impianto con picchettatura delle future barbatelle
  1. Distanze d’impianto e densità

In Franciacorta si opta solitamente per una densità medio-alta: 5.000–6.000 ceppi per ettaro, con distanza tra le file di 2,2 metri e spaziatura sulla fila di 0,7 metri.
Questa configurazione favorisce:

  • una corretta esposizione alla luce,
  • un buon arieggiamento (fondamentale per prevenire malattie fungine),
  • un equilibrio vegeto-produttivo ideale per la qualità delle uve.
  1. Scelta della struttura di allevamento

impianto nuovo vigneto montina monte rotondo barbatella pinto neroIl sistema più diffuso in Franciacorta è il Guyot semplice, ideale per la meccanizzazione e per il controllo delle rese. In alcuni casi si impiega il cordone speronato, specie su Pinot Nero, per una gestione più agevole della chioma.

👉 Le strutture sono composte da pali in acciaio zincato o cemento e fili di ferro su cui si sviluppa la vegetazione. I primi due anni servono a impostare correttamente la pianta: solo dal terzo anno si ottiene una prima vendemmia utile.

  1. Tecniche agronomiche di nuova generazione

Alla Montina applichiamo tecniche di viticoltura integrata, a basso impatto ambientale, e adottiamo il metodo Simonit & Sirch per la potatura: un approccio rispettoso che prolunga la vita delle piante e previene l’insorgenza di malattie del legno.

Impiantare un vigneto non è solo un’operazione agricola: è una scelta che guarda al futuro, un investimento che porterà frutti per decenni. È qui che nasce la qualità, è qui che comincia la storia di ogni Franciacorta Montina.

2. Vigneto di Gussago

  • Vitigno piantato: Chardonnay, con una selezione di cloni che aiutano a dosare aromaticità e acidità.

  • Caratteristiche del suolo: il vigneto si sviluppa su suoli profondi, con scheletro da assente a comune, tessitura franca in superficie e franco-argillosa o franco-limosa-argillosa in profondità. La reazione è da neutra a subalcalina e il drenaggio mediocre. Questo profilo pedologico, tipico delle colline di Gussago, unito a una buona escursione termica, potrà favorire un’elevata espressione floreale e una maturazione equilibrata delle uve.

impianto nuovo vigneto montina monte rotondo

3. Vigneto di Provaglio d’Iseo

  • Vitigno piantato: Pinot Nero, scelto per valorizzare la freschezza e la tensione tipiche di questo territorio.

  • Caratteristiche del suolo: il vigneto sorge su suoli poco profondi, con substrato sabbioso-limoso ricco di ghiaie e ciottoli, scheletro abbondante e drenaggio rapido. La tessitura è franco-sabbiosa, la reazione subalcalina o alcalina. Le condizioni pedoclimatiche, unite alla vicinanza al lago e all’altitudine (330 m s.l.m.), favoriscono precocità di maturazione, alte gradazioni zuccherine e profili aromatici complessi, con note vegetali e speziate in primo piano.

Ogni scelta agronomica, dalla posizione del vigneto al clone selezionato, lascia un segno profondo nel vino che ne nascerà. Perché è proprio la relazione tra terra, clima e sapere umano a definire l’identità di un Franciacorta.

👉 Scopri come Montina valorizza questa connessione nel racconto di Forbes:
Montina Franciacorta, l’eleganza del territorio tra vigne e storia.